Benvenuti su Racconti criminali, una serie di articoli per i curiosi e per gli appassionati del macabro.
Ogni anno, intorno a Halloween, uscirà un nuovo raccapricciante articolo ispirato a fatti di cronaca nera.
Perché la realtà è molto più terribile di qualsiasi film horror.
Inauguriamo la serie con una lista dei pochi ma atroci serial killer finlandesi. Siete pronti a inoltrarvi nei meandri più oscuri della mente umana?
ATTENZIONE! Contenuti forti.
1. Juhani Aataminpoika (1826-1854) – Kerpeikkari
Noto come il primo vero serial killer della Finlandia, Juhani Aataminpoika aveva un passato di piccoli crimini e furti, ma tra ottobre e novembre del 1849 uccise brutalmente 12 persone, incluse sua madre e sua sorella, in diverse località. L’atrocità dei suoi crimini scosse il Paese; il suo nome era sulla bocca di tutti, una sorta di Jack lo Squartatore in versione finlandese.
Aataminpoika rise quando fu arrestato nel novembre 1849, la pena di morte era già stata abolita e lui pensava di cavarsela con l’esilio in Siberia. Allora lo zar Nicola I inscenò una sadica esecuzione, e il boia fermò l’ascia un attimo prima del colpo fatale. Aataminpoika fu imprigionato nella fortezza di Suomenlinna, dove fu incatenato e torturato fino alla morte. I suoi polsi maciullati dalle pesanti catene e consumati dai vermi volevano essere un esempio di ciò che attendeva i criminali come lui.
2. Ilkka Kivioja (1947-2020) – Nailonsukkamurhat
Tra il 1964 e il 1965, il diciassettenne aspirante barbiere di Kuopio, lkka Kivioja, strangolò a morte due giovani con dei gambaletti da donna.
Aveva conosciuto Terttu Mikkonen (26 anni) qualche settimana prima. Si era presentato a casa sua, ma quando lei lo aveva rifiutato, lui l’aveva uccisa e poi violentata.
Ilkka era molto amico con il fratello di Raili Laitinen (16 anni). La ragazzina era sola in casa quando lui si presentò alla porta chiedendole di bere qualcosa insieme, ma al suo rifiuto, lui la strangolò e le strappò i vestiti di dosso.
Arrestato, confessò di aver agito spinto da un incontrollabile impulso omicida. Fu condannato a 15 anni di carcere, tra le accuse anche una relazione omosessuale (all’epoca illegale) con un pittore di 46 anni. Rilasciato nel 1972, cambiò identità, e in un’intervista rivelò di avere avuto una lista di 13 potenziali vittime, che per fortuna restò solo un inquietante pezzo di carta.
3. Aarne Laakso – Kauppiasmurhat
Tra il 1964 e il 1965, mentre Kuopio era terrorizzata dal “killer del gambaletto”, Tampere se la vedeva con il “killer dei commercianti”. Tre negozianti vennero brutalmente assassinati, tutti colpiti alla testa con un’accetta e derubati.
Il primo cadavere fu rinvenuto poco prima di Natale.
Le indagini dei tre omicidi portarono ad Aarne Laakso, un carpentiere da tempo disoccupato che quel Natale, aveva comprato costosi regali per la moglie e i due figli.
Nel garage di Laakso, la polizia ritrovò una scatola insanguinata e un ciuffo di capelli appartenente alla seconda vittima che era andata da lui per consegnargli una nuova televisione. L’assassino, fingendo di voler fare una sorpresa ai figli, invitò la vittima a portare l’apparecchio in garage dove gli aprì la testa con un’accetta, poi si riprese i soldi e guidò l’auto della vittima con il cadavere lontano da casa. La tv fu poi ritrovata in garage sotto una pila di legna.
L’assassino disse di aver agito in preda a un raptus, voleva quei soldi a tutti i costi. Sesto figlio di dieci, probabilmente ha sofferto un’infanzia di stenti e, non avere i soldi per comprare i regali di Natale ai figli, deve aver triggerato qualcosa di oscuro nella sua mente malata. Incarcerato nel 1965, Aarne Laakso fu rilasciato nel 1980 e morì tre anni dopo.
4. Ensio Koivunen (1930-2003) – Liftarimurhat
Nell’estate del 1971, Ensio Koivunen, un escavatorista di 41 anni, uccise tre giovani donne che facevano l’autostop. Probabilmente la morte avvenne per asfissia da monossido di carbonio del tubo di scarico.
La prima vittima, Salme Metsänikula (23 anni), fu trovata morta da un fungaiolo nei boschi vicino a Inkoo. Le sue cose furono poi rinvenute a casa di Koivunen.
Le altre due vittime, le amiche Pirjo Laiho e Ritva Raijas (17 anni), furono ritrovate nei boschi di Hyvinkää, parzialmente coperte con del nylon. Una delle ragazzine era stata violentata, non si sa se prima o dopo la morte. La polizia trovò le impronte di Koivunen su delle foto delle vittime, vicino all’aeroporto di Seutula, e sui corpi rinvenne i peli del suo cane, segno che le due giovani erano state nella sua auto.
La moglie di Koivunen disse di aver pulito l’auto del marito la notte degli omicidi di Hyvinkää, e di essersi stupita nel trovare sabbia e vomito, e riferì che lui si era comportato in modo strano quando aveva sentito in tv la notizia del ritrovamento dei corpi. La donna rivelò anche che il marito aveva portato a casa una Kodak, quella che poi si appurò appartere alla prima vittima. Koivunen accusò la moglie di aver complottato contro di lui.
Una quarta ragazza, adescata tra i due casi di omicidio, riuscì a fuggire alla furia di Koivunen e testimoniò contro di lui. Koivunen si dichiarò sempre innocente. Fu rilasciato nel 1995.
5. Ismo Junni (1943-1995) – Hammasmurhaaja
Helsinki. Ci vollero ben 12 anni, ma alla fine Ismo Junni fu incarcerato (1992) per l’omicidio di cinque persone. A riaprire il caso fu uno dei figli nel 1990, convinto che il padre avesse ucciso la madre. Una volta che il caso fu riaperto, non ci volle molto perché Ismo Junni confessasse quello e altri spaventosi omicidi che aveva commesso tempo addietro.
1980. Uccise la moglie trentaseienne. La picchiò, la affogò nella vasca, la stuprò e per assicurarsi che fosse davvero morta, le strappò un dente che conservò in una scatolina di metallo che portava sempre con sé. Riuscì a far passare l’omicidio per un incidente, sostenendo che la moglie ubriaca fosse caduta e avesse battuto la testa. Entrambi avevano problemi con l’alcol, spesso litigavano e lui la picchiava, com’era successo anche la sera prima dell’omicidio, raccontò il figlio maggiore.
1986. Fu il turno del vicino di casa e amico di bevute. Dopo una lite per l’orto del cottage a Kivinokka, lo colpì alla testa, gli prese un dente e bruciò il cottage con dentro l’uomo svenuto. Non passò molto che attaccò briga con due pescatori, e anche loro fecero la stessa fine. Due anni più tardi, un altro cottage, nella stessa zona, fu incendiato, causando la morte di un’altra persona. La polizia scoprì che i genitori di Junni avevano posseduto un cottage a Kivinokka, ma che l’immobile era passato a un altro proprietario e probabilmente, nella sua testa malata, Junni voleva vendicarsi verso chi possedeva ciò lui che credeva suo. Tra gli oggetti trovati dopo il suo arresto, anche una protesi dentaria: non si sa a chi appartenesse e c’è il sospetto che ci sia ancora un caso irrisolto.
6. Järvenpään sarjamurhaaja – Hausjärven hiekkakuoppasurmat
1989. Una donna ubriaca esce dal ristorante e accetta un passaggio a casa ma il suo corpo viene ritrovato ai margini del bosco a Järvenpää.
1990. Helena accetta un passaggio verso Riihimäki. L’uomo sembra affidabile, ha un seggiolino per bambini sul sedile posteriore. Ma durante il viaggio, la droga e la porta in una cava di sabbia, la fa scendere e la colpisce violentemente alla testa, ma lei riesce a fuggire.
1991. Tuula stava aspettando che aprisse il negozio Alko quando è scomparsa. Brutalmente uccisa con violenti colpi alla testa, il suo corpo è stato ritrovato alla cava di sabbia di Hausjärvi vicino a Hyvinkää. La solita da cui a quanto pare era fuggita Helena.
1993. Maarit stava andando al ristorante Zapata di Järvenpää quando è scomparsa, il corpo non è mai stato ritrovato, ma la sua borsa è stata ritrovata in un ristorante a Hyvinkää, che non dista molto dalla cava di Hausjärvi.
Si pensa che i 4 casi siano opera dello stesso assassino, ma chi sia, è ancora un mistero. Oggi dovrebbe avere tra 60-70 anni. Probabilmente è un uomo riservato, che conosce bene l’anatomia umana e la zona di Hyvinkää, Riihimäki e Järvenpää.
7. Harri Leppinen (1968-) – Pia-surmat
Pia K. e Pia T., entrambe nate nel 1974, entrambe scomparse in zona Seinäjoki dopo essere state viste fare l’autostop, entrambe stuprate e poi strangolate, l’una nel 1991, l’altra nel 1994. Il corpo della prima vittima fu ritrovato in mare nei pressi di Vaasa la mattina successiva alla scomparsa, l’altro nel lago artificiale Hirvijärvi (Nurmo) mesi dopo la scomparsa. Le indagini portarono a Harri, che aveva già svariate denunce per molestie sessuali.
Sui corpi delle vittime furono rivenute schegge di metallo (Harri era un metalmeccanico), fibre viscose che corrispondevano alla coperta rinvenuta nella sua auto e fibre rosse riconducibili ai vestiti della seconda vittima. Sul corpo della prima ragazza fu trovata una scheggia che corrispondeva alla carrozzeria della macchina di Leppinen e, quando la neve si sciolse, nel suo giardino fu trovata della cenere e dei bottoni che assomigliavano a quelli del gilet della seconda ragazza. La guarnizione metallica nel bagagliaio coincideva con la strana impronta trovata sul sedere delle vittime.
Dalla perizia psichiatrica venne fuori che Harri è un individuo insensibile e incapace di provare empatia. Fu incarcerato nel 1996 con una sentenza di 20.6 anni; è stato liberato nel 2004 e oggi vive (chissà dove) sotto altro (sconosciuto) nome. Nel sito Murha.info qualcuno dice che viva ancora a Seinäjoki, faccia l’autista di taxi e abbia cambiato nome in Jussi.
8. Antti Taskinen (1976-)
Nel 2005 uccide il neomarito milionario dandogli una dose altissima di Abalgin (analgesico) mischiata ad alcol. Pare lo abbia avvelenato nel giro di due giorni dandogli l’equivalente di 70-80 capsule (ne basta qualcuna perché sia letale). Lo beccano a bruciare il contratto matrimoniale. Movente: l’eredità. Durante le indagini, la polizia collega Taskinen ad altri due omicidi avvenuti anni prima a Tampere.
Nel 1996 Taskinen dette a un amico della morfina rubata dalla borsa della madre infermiera a domicilio. Il ragazzo morì. La corte ha respinto l’accusa di omicidio perché c’è il dubbio che l’overdose non sia dovuta alla morfina ma all’eroina, di cui l’amico faceva uso a insaputa di Taskinen.
Nel 1997, nello stesso appartamento, muore un altro ragazzo, stavolta per overdose di Abalgin. Si stava riprendendo da un’intossicazione e non era lucido quando Taskinen gli dette gli analgesici. Anche qui pare ci fosse di mezzo un testamento.
Condannato nel 2006 a 17.5 anni in carcere, dove nel frattempo ha studiato legge, Taskinen è stato rilasciato nel 2023 e oggi vive (chissà dove) sotto altro (sconosciuto) nome.
9. Michael Penttilä (prima Jukka Lindholm, 1965-) – Kuristaja
Penttilä cresce a Oulu, in una famiglia benestante, ma i genitori hanno problemi di alcolismo e divorziano quando lui ne ha sei. Il giovane sviluppa un’ossessione per le cose di pelle, soprattutto guanti e stivali; indossa vestiti eccentrici, spesso da donna, e per questo a scuola è bullizzato. A sedici anni inizia a frequentare una gang di giovani violenti e a commettere piccoli crimini sotto l’effetto di alcol e droghe che lo rendono ancora più aggressivo e imprevedibile. All’inizio degli anni ’90, una spogliarellista lo avvia al sadomasochismo. Più tardi lei afferma che una volta lui l’ha strangolata fino a farla svenire e a farle uscire il sangue dal naso, poi si è scusato e le ha dato un bacio sulla fronte.
1981. Ha 16 anni quando assale una coetanea del suo palazzo. Le impedisce di uscire dall’ascensore, schiaccia il pulsante per la cantina, le chiede di passare la sera insieme ma, quando lei rifiuta, lui la sbatte a terra, la minaccia di stuprarla e la strangola con la sua stessa sciarpa. Per fortuna la ragazza riesce a mettere le dita tra il collo e la sciarpa e a fuggire. Penttilä viene incriminato per violenza, ma lasciato a piede libero. Nel 1984 finisce in riformatorio per un anno per altri crimini.
1985. Strangola la madre. Il caso rimane irrisolto fino al 1996 quando Penttilä viene preso per l’omicidio di una ragazzina. A detta dell’assassino, lui e la madre erano ubriachi, ebbero una lite e lui le mise le mani al collo ma senza rendersi conto di quel che stava facendo, tanto che scoprì che era morta solo la mattina dopo. In realtà pare non sia stato un incidente: Penttilä aspettò che la madre fosse andata a dormire, indossò i guanti di pelle e la uccise a sangue freddo.
1986. Adesca due dodicenni, le invita a casa sua in cambio di soldi. Ne rinchiude una nell’armadio, e prova a stuprare l’altra che oppone resistenza. Allora lui la strangola con la cintura fino a farla svenire. Poi prende la bambina dall’armadio, la scaraventa accanto all’altra e inizia a strusciarsi, e quando si accorge che la prima vittima è ancora viva, finisce di strozzarla. Poi cerca di strangolare e di violentare l’altra che fortunatamente riesce a fuggire.
Penttilä viene incarcerato per 8.5 anni per l’omicidio della madre e della bambina.
1993. Strangola a morte la donna che frequenta mentre le fa provare le sue perversioni sessuali. Penttilä è di nuovo incarcerato, fino al 2008. Durante la detenzione si sposa con un’assassina e cambia nome, ma il matrimonio finisce presto.
2009. Chiama una escort a domicilio, la strangola fino a farle quasi perdere i sensi, poi le chiede un’abbraccio e si calma. La storia si ripete altre due volte. Il risultato è che Penttilä viene condannato per violenza, stupro e coercizione.
2016. Quando esce, si trasferisce a Helsinki. Non riesce a fare a meno dei porno SM dove figurano strangolamenti. La polizia sospetta che Penttilä stia progettando di strangolare la figlia diciassettenne dei vicini, alla quale aveva recapitata una perversa lettera d’amore. Penttilä è furioso, sostiene di non aver fatto nulla di male e si lamenta del fatto che il suo nome sia nuovamente finito sui giornali. Le persone lo riconoscono per strada, lo emarginano e lo maltrattano, e viene creato un gruppo su Facebook dove gli utenti segnalano i suoi spostamenti, alimentando la rabbia e la frustrazione dell’assassino finché…
2018. Penttilä va da una prostituta per un massaggio erotico. Appena entra nell’appartamento e si toglie gli occhiali, la donna lo riconosce, lo insulta e inizia a gridare. Lui racconta che quelle urla lo hanno fatto innervosire, voleva solo farla tacere. La strangola con le mani, con dei gambaletti e con una cintura, il che fa dedurre che non sia stato un semplice raptus. Dopo l’omicidio, resta nell’appartamento per due giorni, dice lui “in uno stato di shock”.
Condannato all’ergastolo, Penttilä spera di uscire nel 2030 e di trasferirsi in Italia (nel frattempo ha studiato italiano). I test psicologici rivelano tratti psicopatici estremamente elevati, con un punteggio di 34 su 40. Soffre anche di un disturbo borderline della personalità. È stato valutato come estremamente pericoloso, capace di intendere e di volere. L’unico in Finlandia a rientrare nella categoria “serial killer” dell’FBI.
10. Esa Åkerlund (1969-)
Accusato per l’omicidio del cameriere Veikko Nurmi nel 1993, al tempo la corte d’appello lo rilasciò per mancanza di prove, anche se il coltello insanguinato era il suo.
Nel 1996 fu condannato per l’omicidio della moglie che aveva chiesto il divorzio dopo anni di maltrattamenti e percosse. L’uomo, che voleva la custodia del figlio di 2 anni, entrò in casa di notte e sparò alla moglie ferendo il fratello della donna e la sua fidanzata.
Liberato in anticipo nel 2009, dopo 7 mesi commette un triplice omicidio nel drive-in del McDonald’s di Porvoo. Condannato nel 2010 a 15 anni di carcere.
11. Pekka Seppänen (1960-) – Hukuttaja
Pekka Seppänen aveva una fattoria a Kontiolahti e un cottage sul lago Viinijärvi (Carelia Settentrionale). Il primo omicidio risale forse al lontano 1994, quando suo padre morì in circostanze sospette. Sembra che l’assassino se ne sia vantato con alcune delle sue vittime. Poi dal 2002, ogni anno è stato accusato di crimini di ogni genere: guida e incitamento alla in stato di ebrezza, stupro, taccheggio, crimini contro animali, coercizione, violenza e lesioni gravi, minacce e diffamazione. Aveva pure diversi ordini restrittivi.
Tutti in paese lo temevano, era un manipolatore sadico e imprevedibile, vendicativo e violento, ma nessuno osava parlarne apertamente e il suo nome era ed è rimasto un tabù, tanto che alcuni testimoni al processo hanno parlato senza mostrare il volto. Pensate che i taxi si rifiutavano di arrivare alla sua fattoria, e i veterinari andavano solo accompagnati dalla polizia. Com’è possibile che la polizia locale non l’abbia fermato prima del 2017? Ottima domanda…
Seppänen radunava intorno a sé persone vulnerabili, segnate da alcolismo, droga e problemi psicologici, che lui sfruttava senza pietà. Sappiamo di almeno due vittime tenute prigioniere a casa sua, drogate e stuprate, tenute in condizione disumane. E appena i suoi “pupazzi” cercavano di allontanarsi, lui li faceva fuori, facendolo passare per un incidente. La sua fattoria era un covo di alcolizzati e tossicodipendenti, che vivevano lì per mesi, soggiogati dalla sua sadica autorità e attratti dall’alcol, che non mancava mai.
2004. Una donna muore alla sua fattoria in circostanze mai chiarite.
2006. Una donna muore alla sua fattoria per le percosse subite.
2007. Al cottage Seppänen ribalta la barca con quattro persone ubriache a bordo, una delle quali aveva una gamba ingessata. Mentre le vittime lottano per la vita, lui nuota fino a riva, ma vedendo che alcuni passanti le stanno salvando, torna indietro per “aiutare”. Nessuno muore. Questa diventa la sua tecnica preferita.
2008. Alla fattoria, Jaana Holopainen muore soffocata dal cibo. Alcolista, si era innamorata e trasferita da Seppänen ma ben presto si ritrova intrappolata lì con un pazzo che la lascia nuda senza cibo né acqua per settimane, la droga, la umilia e la costringe a prostituirsi. La figlia e gli infermieri non la presero sul serio, finché fu troppo tardi.
2010. Jussi Hannikainen, che lo aveva denunciato per violenza, stupro e furto, viene ritrovato morto sulla spiaggia del cottage, drogato e picchiato. La causa ufficiale della morte è abuso di alcol. Conveniente per l’assassino, visto che Jussi era un alcolista. Il giorno prima, Seppänen aveva tentato di affogarlo rovesciando la barca ma era stato salvato da due pescatori. La sorella sapeva che Seppänen abusava di lui e lo picchiava, tanto che avevano sviluppato un linguaggio in codice se lui avesse avuto bisogno di aiuto, ma purtroppo quell’aiuto non è arrivato.
2011. Stessa dinamica: esce in barca con tre persone ubriache, rovescia la barca e li lascia lì. Muore un uomo, le altre vittime si salvano grazie all’aiuto di passanti.
2012. Un uomo muore apparentemente d’infarto in una delle sue proprietà
2014. Seppänen porta due persone drogate in barca e le abbandona in acqua. Una muore, l’altra salvata dai passanti.
Finalmente, nel 2015, la Direzione investigativa inizia le indagini per omicidio. Nel 2017, Pekka Seppänen è stato condannato a 14 anni e 7 mesi di carcere. Si sospetta il suo coinvolgimento in almeno 13 omicidi, ma è stato condannato per 2 omicidi, 3 tentati omicidi, omicidio colposo, violenza, prostituzione e abuso di alcol. La perizia psichiatrica lo ha dichiarato estremamente pericoloso.
12. Ann Maria Gyllgren (prima Aino Nykopp-Koski. 1950-) – Myrkkyhoitaja
Aino lavorava come infermiera addetta all’assistenza a domicilio. Picchiava e derubava i suoi pazienti ma tra il 2004 e il 2009, ha ucciso cinque anziani e tentato di ucciderne molti altri. Tre delle vittime sono morte una volta in ospedale, sembravano decedute per cause naturali, ma la polizia ha fatto riesumare i corpi e l’indagine ha rivelando livelli eccessivi di farmaci. La donna somministrava ai pazienti medicinali sbagliati o in quantità superiore al normale, e poi si spacciava per una salvatrice chiamando i soccorsi.
La perizia psichiatrica ha evidenziato un disturbo antisociale della personalità, tratti manipolatori e psicopatici. Nel 2010 è stata condannata all’ergastolo; un paio di volte ha provato a richiedere la condizionale ma (per ora) gliel’hanno negata.
13. Kaisa Vornanen-Karaduman (1979-) – Oulun lapsimurhat
Oulu. Nell’estate del 2014 un vicino sentì uno strano odore provenire dalla cantina del condominio. La polizia trovò i corpi di 5 neonati.
Tra il 2005 e il 2013 Vornanen-Karadumanin ha partorito i suoi bambini di nascosto in casa, li ha rinchiusi in delle scatole e lasciati morire. Nessuno si è accorto di nulla, nascondeva le gravidanze sotto i vestiti o diceva che aveva avuto aborti spontanei prematuri. Si è portata dietro le scatole nei vari traslochi.
Secondo la difesa, la donna ha pensato che i neonati fossero nati morti, ma le autopsie hanno rivelato che i bambini sono rimasti in vita per 1-4 giorni.
Condannata nel 2016 a 13 anni di reclusione.
E per finire, un nome che non metto nella lista, ma che vi segnalo comunque perché suo nonno materno era un finlandese emigrato in Florida e lei aveva radici finniche seppur nata e cresciuta in Florida. Forse sapete già di chi sto parlando…
Aileen Wuornos (1956-2002)
Una delle più famose serial killer degli USA.
Ebbe un’infanzia tremenda: il padre era un alcolista violento, schizofrenico e pedofilo, il nonno un alcolista. Lei iniziò a prostituirsi e a bere fin da piccolissima; ebbe rapporti sessuali con il fratello, e rimase incinta a 14 anni. Quando il bimbo fu dato in adozione, lei continuò a prostituirsi. Sposò il ricco Lewis Gratz Fell per farsi mantenere ma lui chiese quasi subito il divorzio per maltrattamenti. S’innamorò di Tyria Moore, ma quando con lei iniziarono i problemi, Aileen prese a sfogarsi sui suoi clienti in cerca di piacere. Tra il 1989 e il 1990 uccise a colpi di pistola sette uomini. Dopo averli abbordati, li freddò con la sua calibro 22, li derubò e vendette le loro cose al banco dei pegni sotto falso nome. Non si preoccupò mai di coprire troppo le sue tracce. Alla fine Tyria Moore collaborò con la polizia, e il processo, che ebbe grande risonanza mediatica, iniziò nel 1992. Aileen disse di aver ucciso per difesa ma cambiò spesso le sue versioni. Fu condannata alla pena di morte e morì con iniezione letale nel 2002 a 46 anni.
La sua storia ha ispirato documentari, libri e film, tra cui Monster del 2003, in cui è interpretata da Charlize Theron che per il ruolo vinse l’Oscar.
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Lo sapevi che… nel forum MURHA.INFO le persone si scambiano informazioni e teorie sui casi di cronaca nera. Ci sono molte stupidaggini, ma si possono trovare anche le testimonianze di chi conosceva le vittime o gli assassini, di chi ha visto o sentito qualcosa, e pure la polizia lo tiene d’occhio per eventuali dettagli utili durante le indagini.
Fonti e approfondimenti
- IS – Suomen historian pahin sarjamurhaaja tappoi 12 ihmistä
- Api 360 – Liftarityttöjen karmea loppu vuonna 1971 – Ensio Koivunen oli yksi Suomen harvoja sarjamurhaajia
- MTVUutiset – Sarjamurhaaja Ismo Junni keräsi uhreiltaan hampaita ja poltti elävältä
- Iltalehti – Sarjakuristaja on ainoa suomalainen, jonka FBI on määritellyt sarjamurhaajaksi
- IS- Naiset löytyivät nailonsukka kaulan ympärillä – 17-vuotias parturioppilas piti koko Kuopiota kauhun vallassa
- Savon Sanomat – Kuristaja pohdiskeli työpaikallaan surmaajan motiivia
- IS – Sarjamurhista tuomittu myrkkyhoitaja Aino Nykopp anoi vapaaksi jo toista kertaa – turhaan
- IS – ”Minä palaan vielä”, sarjamurhaaja Aileen Wuornos julisti viimeisinä sanoinaan – näin suomalaissyntyisestä naisesta tuli murhaaja
- YLE – Seitsemän kuollut sarjahukuttajan kiinteistöillä – Tällainen on miehen 15-vuotinen rikoshistoria
- YLE Areena – Rikostarinoita Suomesta. Pia-surmat
- IS – Sarjasurmaaja menetti miljoonaperinnön
- YLE – Hovioikeus lievensi Oulun vauvasurmien tuomioita
- IS – Oulun vauvasurmaajan puolustus: Äiti ei ymmärtänyt vauvojen olevan elossa
- Iltalehti – Kuka kyyditsi naisia?
- IS – Tampereen sarjamurhaaja tappoi kauppiaita ja osti rahoilla joululahjoja
- SK – Sarjahukuttaja sai jatkaa rauhassa vuosia
- YLE – Seitsemän kuollut sarjahukuttajan kiinteistöillä
- SK – Ensin kuoli nainen ja kohta toinen, sitten kolmas…
- MTVUutiset video – FBI on luokitellut sarjakuristaja Penttilän ainoana suomalaisena rikollisena sarjamurhaajaksi
- MTVUtiset – Sarjakuristaja Michael Penttilä oli niin pelätty, että kansalaiset seurasivat hänen liikkeitään
- MTVUtiset – Sarjakuristajan pään sisällä: Mielentilatutkimukset paljastavat Michael Penttilän synkän ajatusmaailman
- IS – Sarjakuristaja Michael Penttilä kertoo kuristamistaipumuksestaan: ”Se on luonteessa”
- MTVUtiset – Sarjakuristajan synkät teot alkoivat jo 1985
- IS – Epäillään murhasta: Näin oululaisesta Jukka Lindholmista kasvoi sarjakuristajana tunnettu Michael Maria Penttilä
La scarcerazione dell’ergastolo è possibile quando la pena detentiva è durata almeno 12 anni. Se l’autore del reato aveva meno di 21 anni al momento del reato, la liberazione è possibile dopo dieci anni di reclusione. Sul rilascio decide la Corte d’appello di Helsinki. In media, la pena dura 14-15 anni.