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Virvon varvon… La Pasqua finlandese tra tradizioni pagane e cristiane

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Se dopo il carnevale vi siete messi a stecchetto, per motivi religiosi o perché avete mangiato troppi laskiaispullat, vi comunico che i 40 giorni di digiuno sono finiti, avete ufficialmente raggiunto il traguardo e siete arrivati tutti interi a Pasqua (in fin. pääsiäinen, dal verbo päästä, “raggiungere“)!

Anche la Pasqua, come altre feste religiose, affonda le radici nel mondo pagano e agricolo: infatti, in diverse culture, molto prima della resurrezione di Cristo, si festeggiava la rinascita della natura, la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, lo sbocciare della vita. Ecco dunque che i simboli della Pasqua cristiana trovano un riscontro negli antichi simboli pagani legati alla renovatio della natura.

Decorazioni

Anche in Finlandia le decorazioni pasquali per eccellenza sono pulcini (tipu), uova (muna) e coniglietti (pupu). In alcune culture, le uova (simbolo di rinascita) e i conigli (simbolo di fertilità) venivano sacrificati nei riti primaverili, ma per quanto riguarda la Finlandia non ho informazioni precise a riguardo. Quassù però le uova degli uccelli migratori erano una preziosa fonte di cibo e segno che l’inverno stava finendo. Tra l’altro nella mitologia finnica il mondo nasce proprio dalle uova:

[…]
munat vierähti vetehen,
meren aaltohon ajaikse;
karskahti munat muruiksi,
katkieli kappaleiksi.

Ei munat mutahan joua,
siepalehet veen sekahan. Muuttuivat murut hyviksi,
kappalehet kaunoisiksi:
munasen alainen puoli alaiseksi maaemäksi,
munasen yläinen puoli
yläiseksi taivahaksi;
yläpuoli ruskeaista
päivöseksi paistamahan,
yläpuoli valkeaista,
se kuuksi kumottamahan; mi munassa kirjavaista,
ne tähiksi taivahalle,
mi munassa mustukaista,
nepä ilman pilvilöiksi.

[…]
cadder l’uova dentro l’acqua,
giù piombarono nell’onde;
e si rupper in pezzettini,
si spezzarono in frantumi.

Non si persero nel fango,
non spariron dentro l’acqua. Preser nuova, bella forma
quei frantumi, quei pezzetti:
la metà del guscio sotto diventò la madre terra,
l’altro mezzo guscio sopra
si mutò nel firmamento;
quel che c’era sopra, giallo,
brillò in cielo come sole,
quel che bianco c’era sopra
diventò luna splendente; quel che c’era di screziato
brillò in cielo come stelle,
quel che l’uovo avea di scuro
diventò nube nell’aria.

(Kalevala, vv. 225-244, traduzione di E.P. Pavolini. Fonte)

Un tempo le uova venivano dipinte a mano. Oggi la tradizione è tenuta in vita dai bambini che si divertono a decorarle con acrilici e colorazioni naturali (ad es. bollendo le uova assieme alla buccia di cipolla). Non mancano certo le uova di cioccolato (suklaamuna), più piccole e dall’incarto meno appariscente rispetto a quelle che si trovano in Italia.

Da qualche anno in Finlandia si è diffusa la caccia al tesoro con le uova di cioccolato. È toccata anche a me.

Nel periodo pasquale le case finlandesi si riempiono di narcisi, tulipani e gigli; a partire dagli anni ’60 si è diffusa la pratica di piantare in casa del loglio perenne (rairuoho) come simbolo di rinascita. Il loglio viene poi decorato con coniglietti, pulcini e ovetti pasquali.

Cibo

Il menù di Pasqua varia da regione a regione e dipende dalle abitudini alimentari di ogni famiglia ma, così come per l’Italia, è possibile individure dei cibi simbolo che dominano gli scaffali dei supermercati nel periodo pasquale: uova di cioccolato, agnello e mämmi.

Visto che all’inizio della primavera la terra è ancora sterile, imprigionata sotto la coltre di neve, i piatti tradizionali della Pasqua finlandese sono relativamente poveri: sanguinaccio, rieskat (focaccia bassa, senza lievito, fatta con patate, orzo o avena), piirakat (ne esistono di vari tipi, dolci o salate, e differiscono per forma e ripieno), burro, formaggi e agnello.

Dalla forma e dal colore decisamente poco invitanti, il mämmi resta l’emblema della cucina pasquale finlandese (sebbene a molti non piaccia particolarmente). A base di farina di segale e di malto di segale, il mämmi viene servito freddo accompagnato da zucchero, salsa alla vaniglia, latte o panna liquida. In passato era il piatto forte del venerdì santo quando non si poteva accendere il fuoco e si consumavano, perciò, soltanto cibi freddi. Il suo corrispettivo ortodosso è il pasha, un piatto molto dolce a base di quark uvetta e mandorle.

Hiljainen viikko

La Settimana Santa (in fin. Hiljainen viikko o Piinaviikko) inizia con la Domenica delle palme e finisce con la domenica di Pasqua. In finlandese, i nomi dei giorni che compongono la Settimana Santa si basano sull’allitterazione e fanno riferimento a tradizioni pagane e cristiane.

A proposito dei ramoscelli come canali di energia e di vitalità: durante la sauna i finlandesi si percuotono il corpo con dei fasci di rami e foglie (vihta o vasta) per purificare ed energizzare la pelle; in Lapponia si credeva che colpire vigorosamente un morto con dei rami di betulla potesse riportarlo in vita; la vigilia di Natale i bimbi ungheresi venivano svegliati dal gentile tocco dei rami di betulla [1]. Insomma la tradizione vuole che gli alberi, e di conseguenza i rami, abbiano delle proprietà benefiche e il potere d’infondere la vita.

A proposito dei metalli. Pendenti e accessori in metallo fanno parte del costume dello sciamano ugrofinnico che spesso viene messo in relazione col fabbro. Si credeva che i metalli avessero il potere di scacciare gli spiriti maligni [2].

7/8, Lankalauantai, “sabato del filo”
Il nome si riferisce al fatto che in primavera si lavava e si colorava la lana filata in inverno. Una volta si credeva che il lankalauantai (il giorno tra la morte e la resurrezione di Cristo), gli spiritelli malvagi (chiamati “trulli” fossero particolarmente dispettosi e si mettessero a rubare la lana. In alcune regioni si accendeva un falò (pääsiäiskokko, pääsiäisvalkea) per scacciare le forze maligne che mettevano in pericolo il benessere della casa e del bestiame. Questi falò eranoanche occasioni di festa e di ritrovo.
La notte del lankalauantai era il momento giusto per fare i rituali di protezione contro gli attrezzi da lavoro taglianti. Si dormiva con l’accetta sotto al cuscino o sotto al letto e la mattina di Pasqua si faceva fare all’attrezzo 3 bei giri intorno al corpo per poi suggellare il tutto con lo sputo.

Fonte di vita, di calore e di luce che scaccia l’oscurità, in molte culture il fuoco è considerato un elemento purificatore.

Legato alla simbologia dell’acqua come veicolo di vita e di purificazione, anche lo sputo ha potere depurativo e per alcuni popoli ugrofinnici era associato al rito di benedizione (si pensi alle donne che sputavano pezzi di corteccia di betulla sugli uomini di ritorno dalla caccia all’orso) [3].

La hiljainen viikko termina con la domenica di Pasqua, pääsiäissunnuntai. In passato si credeva che il primo a svegliarsi e a suonare i campanacci sarebbe stato baciato dalla fortuna per il resto dell’anno. Nella Finlandia agraria ci si alzava presto per godersi l’alba e assorbire simbolicamente l’energia del sole. E visto che d’estate si stava spesso senza scarpe, si facevano dei rituali per rafforzare la pelle della pianta dei piedi (ad esempio correre a piedi nudi sui trucioli o carezzarsi la pianta con un arnese affilato). Al cibo si accompagnavano danze e giochi. In alcune zone era tradizione costruire una sorta di altalena in legno (keinupaikka) all’interno di un recinto ricoperto di frasche profumate (hakotarha) che, una volta finita la festa, ospitava gli animali. Sterco e frasche venivano poi bruciati e utilizzati come fertilizzante.

Oggi la Pasqua è in generale un giorno di festa da passare in compagnia della famiglia e di buon cibo.

La nostra Pasqua? Un misto di tradizioni italiane e finlandesi. Sul nostro tavolo spicca un vaso coi rami di salice che Risto ha faticosamente e comicamente raccolto affondando in mezzo metro di neve; agli ovetti Marabou abbiamo affiancato la colomba di Pasqua arrivataci dall’Italia; alla “ciaccia di Pasqua”, companatico imprescindibile nella tradizionale colazione di Pasqua, abbiamo sostituito le piirakat, alle classiche uova lesse il munavoi (salsina di burro e uova), l’insalata di funghi e quella di salmone; durante il pranzo gli affettati italiani sono stati accompagnati dall’immancabile rosso di Montalcino; come digestivo, al posto del limoncello, un bicchierino di terva (liquore al catrame vegetale).

A Pasquetta (toinen pääsiäispäivä) non si fa nulla di particolare.

  • Hyvää Pääsiäistä!= Buona Pasqua!
  • Hiljainen viikko/Piinaviikko= Settimana Santa
  • Palmusuunnuntai= Domenica delle palme
  • Pitkäperjantai= Venerdì di Pasqua
  • Toinen pääsiäispäivä= Pasquetta
  • Tipu= Pulcino
  • Pupu= Coniglietto; Pääsiäispupu= Coniglietto di Pasqua
  • Suklaamuna= Uovo di cioccolato

[1] cfr. Corradi Musi, Carla, 2008, Sciamanesimo in Eurasia, Aracne, Roma, pp.16-17; 19

[2] cfr. ivi pp. 54-56

[3] cfr. ivi pp. 44-45

Fonti e approfondimenti:

Foto e testi © Giulia Santelli

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